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Approvato il primo pacchetto degli standard europei per la rendicontazione di sostenibilità (ESRS)

Approvazione del primo pacchetto degli standard europei per la rendicontazione di sostenibilità (ESRS)

Il 31 luglio 2023 è stata approvata dalla Commissione europea la prima serie degli standard europei per la rendicontazione di sostenibilità (ESRS).

L’emanazione è richiesta dalla direttiva sul reporting di sostenibilità adottata nel dicembre 2022 (Corporate Sustainability Reporting Directive - CSRD), che rivede la Non-Financial Reporting Directive (NFRD). 

L'adozione degli ESRS da parte della Commissione europea è il risultato di un lungo lavoro svolto dall’EFRAG concluso nel novembre 2022 con il parere tecnico sulla bozza finale.

Gli standard

Il documento approvato comprende dodici standard (due trasversali e dieci specificii) che coprono tutti i fattori della sostenibilità: ambientali, sociali e di governance. 

Sono esclusi gli aspetti settoriali, sui quali le attività dell’EFRAG sono in corso.

Gli standard trasversali (ESRS 1 Requisiti generali e ESRS 2 Informativa generale), oltre alle disposizioni generali, includono un’informativa sul rispetto degli ESRS, sul modo in cui la sostenibilità è incorporata nella strategia aziendale e nei modelli di business, sulla governance e su come l’impresa identifica e gestisce i principali impatti, rischi e opportunità di sostenibilità.

I principi specifici si occupano dei temi ambientali, sociali e di governance, prescindendo dai settori in cui l’azienda opera.

Sull’ambiente sono stati emanati o seguenti cinque standard: 

  • cambiamento climatico (ESRS E1);
  • inquinamento (ESRS E2);
  • acqua e risorse marine (ESRS E3);
  • biodiversità ed ecosistemi (ESRS E4);
  • uso delle risorse ed economia circolare (ESRS E5).

Sulle questioni sociali sono stati emanati i seguenti quattro standard:

  • forza lavoro propria (ESRS S1);
  • forza lavoro nella catena del valore (ESRS S2);
  • comunità interessate (ESRS S3);
  • consumatori e utenti finali (ESRS S4).

Sui temi della governance, infine, è stato pubblicato il documento Conduzione degli affari (ESRS G1). 

Proporzionalità e gradualità 

La Commissione europea ha apportato diverse modifiche alle bozze degli standard presentati dall’EFRAG per garantire la proporzionalità e facilitare la corretta applicazione degli standard da parte delle imprese.

Innanzitutto una riduzione degli oneri per le imprese arriverà dal fatto che gli standard, i requisiti informativi (ad eccezione di quelli inclusi nell’ESRS 2 Informativa generale) e i dati saranno soggetti ad una valutazione di materialità. 

In tema di applicazione graduale, oltre a quanto proposto dall'EFRAG, la Commissione ha previsto la possibilità per le imprese con meno di 750 dipendenti di omettere i dati sulle emissioni di GHG scope 3, gli obblighi informativi previsti dall’ESRS S1 Forza lavoro propria (nel primo anno di applicazione) e i requisiti di informativa specificati negli standard sulla biodiversità e sui lavoratori della catena del valore, le comunità interessate, i consumatori e gli utenti finali (nei primi due anni di applicazione).

Inoltre, nel primo anno di applicazione degli standard, tutte le imprese possono omettere le informazioni sugli effetti finanziari previsti, relativi a questioni ambientali non climatiche e alcuni dati relativi alla propria forza lavoro. 

Inoltre, la Commissione ha reso volontari una serie di datapoint che erano obbligatori nella proposta dall'EFRAG. Ad esempio, i piani di transizione per la biodiversità, alcuni indicatori sui “non dipendenti” nell'organico dell'impresa e la spiegazione del motivo per cui l'impresa può considerare non materiale un particolare tema di sostenibilità.

Ulteriori flessibilità sono state introdotte per alcune informazioni obbligatorie come, ad esempio, quelle sugli effetti finanziari derivanti dai rischi di sostenibilità e sull'impegno con le parti interessate e nella metodologia da utilizzare per il processo di valutazione della materialità. Inoltre, la Commissione ha modificato i dati relativi alla corruzione e alla concussione e alla protezione degli informatori in considerazione della possibilità di violare il diritto a non autoincriminarsi.

L’adempimento

Secondo quanto previsto dall'articolo 5 della CSRD, l’atto delegato si applicherà gradualmente dal 2024 al 2028 secondo il seguente calendario:

  • a partire dall’esercizio che inizia dal 1° gennaio 2024 (pubblicazione nel 2025), le imprese che sono già soggette agli obblighi di comunicazione di carattere non finanziario introdotti dalla NFRD;
  • dall’esercizio che inizia il 1° gennaio 2025, le grandi imprese non ancora soggette alla citata direttiva (pubblicazione nel 2026). Per grande impresa si intende un soggetto che superi almeno due dei seguenti parametri: 250 occupati, un fatturato di 40 milioni di euro e un totale di bilancio di 20 milioni di euro. Le norme si applicheranno anche alle imprese estere che generino in UE un fatturato netto superiore a 150 milioni di euro e abbiano almeno una filiale o una succursale in quest’area.
PMI

Le PMI quotate dovranno adottare gli standard a partire dall’esercizio che inizia il 1° gennaio 2026 (pubblicazione nel 2027). Esse possono scegliere di posticipare l’adempimento all’esercizio che inizia il 1° gennaio 2028 (pubblicazione nel 2029) indicando brevemente, nella relazione sulla gestione, i motivi per cui non è stata fornita la rendicontazione di sostenibilità.

Le PMI quotate potranno utilizzare gli specifici standard che la Commissione emanerà entro la fine di giugno 2024.

Si stima che la pubblicazione delle informazioni sulla sostenibilità diventerà la norma per quasi 50.000 aziende nell'UE, rispetto alle attuali circa 11.700. 

Prossimi passi

L'EFRAG sta preparando un documento contenente gli orientamenti per promuovere l'attuazione degli standard. Inoltre, istituirà un punto di accesso unico sul suo sito web per raccogliere le domande da parte delle parti interessate.

Entro il 16 agosto di quest’anno saranno pubblicate le Linee Guida per supportare le aziende nell'applicazione pratica degli ESRS e le FAQ relative alla valutazione della materialità e alla applicazione degli standard sulla catena del valore. 

Una particolare attenzione è posta dall’EFRAG al tema dell’interoperabilità degli ESRS con gli standard emanati dall’International Sustainability Standards Board (ISSB) e con altri standard setter internazionali. L'obiettivo è quello di evitare comunicazioni multiple e incoerenti da parte delle imprese europee.

A tal fine é stato realizzato:

  • un lavoro di raccordo sugli standard ISSB pubblicati a giugno (IFRS S1 e S2);
  • una dichiarazione congiunta dell'EFRAG e del GRI sull'interoperabilità tra i rispettivi standard.